Volevo un finale memorabile. In senso buono.
Con l'addio di Franca Sozzani, pensavo (ingenuamente) di poter archiviare il lunghissimo capitolo dei tristi avvenimenti che hanno reso il 2016 parecchio difficile da digerire - le grandi perdite musicali e culturali, gli attentati, le catastrofi naturali, i cambiamenti politici. Un modo quasi solenne il suo, perfino poetico, di salutare quest'anno così strano. Franca lo ha fatto apposta, il direttore di Vogue Italia non poteva lasciare al caso la sua dipartita. Si è ritagliata il suo spazio alla fine, quando eravamo sul punto di riprendere a respirare regolarmente, a poche ore dalle vacanze, dopo gli ultimi momenti di lavoro intenso, quelli dove bisogna chiudere tutto e lasciare ogni cosa sistemata, che poi se ne riparla il 2 (o il 9, per chi è più fortunato). E invece a qualche minuto da "arresta il sistema", spegni la macchina del caffè, controlla che le ciabatte siano staccate, metti l'allarme, chiudi l'ufficio...ecco, squilla il telefono e Franca ci ha sorpresi tutti. Forse ha voluto farci favore. La regina della moda ci ha detto "ciao" a qualche ora dalla Vigilia, mica in piena settimana della moda. Che in vacanza siamo tutti più rilassati, e forse le disgrazie e le notizie infauste le gestiamo meglio.