Se non faccio colazione tutte le mattine con la mia apposita tazza da colazione - c'è pure quella da tè del pomeriggio e da tisana della sera, ovviamente - mi sento come se avessi violato le regole fondanti della mia vita, il sistema di valori su cui si regge tutto il mio (precario) equilibrio.
Per cui mi fa strano pensare di essere stata anche una studentessa universitaria pronta a piantare in asso una giornata di studio, con un esame a pochi giorni e un piano programmato al minuto che se scazzava AAAARGH, per improvvisare una gita a Milano decisa la mattina stessa, obiettivo: la mostra di Keith Haring in Triennale. Figuriamoci se mi poteva importare di una tazza. Anzi, per me tazze e bicchieri erano intercambiabili. Così come lo scottex e la carta igienica e talvolta pure i vestiti e il pigiama.
Questo per dire che quando ero una persona non ossessiva e senza una parvenza di vita organizzata, non era raro che mi concedessi viaggetti culturali improvvisati, e in generale facevo cose molto più divertenti. E' bello non sapere cosa ti succederà il giorno dopo, chi incontrerai in discoteca, quali domande ci saranno all'esame (vabbè, di norma quelle che non sai). Poi un bel giorno ti laurei, ci si mettono di mezzo il lavoro, gli impegni vari, la solita vecchiaia mascherata da pigrizia che ti tiene incollato alla sedia e ti fa dire:
NON-MI-VA.
E poi vai a vivere a Milano, che equivale ad avere un soffice cuscino infilato sotto il sedere: non devi fare il biglietto del treno, con 2 fermate di metro sei sotto Palazzo Reale, in venti minuti a piedi sei praticamente nei principali centri culturali della città, puoi scegliere tra mille opzioni e prenderti il lusso di dire: "Picasso a Roma? Naaa, aspetto che venga qui". Capito? Noi che aspettiamo Picasso. O i Deep Purple. Tanto prima o poi passano.
E magari se suonano a San Siro è pure troppo lontano, del resto potevano farlo ad Assago, il concerto, che almeno ce l'ho sulla verde. Per dire.
Comunque, come al solito mi piace tediare il prossimo con prolisse parentesi di vita, partendo da una tazza per arrivare a parlare di quelle che saranno le mostre della primavera 2017 in Italia e qualcuna già in corso, per le quali varrà sicuramente la pena programmare un giro improvvisato.
MILANO
KEITH HARING - Palazzo Reale, 20 febbraio – 18 giugno 2017
KANDINSKIJ IL CAVALIERE ERRANTE - Mudec, 15 marzo - 2 luglio 2017
MANOLO BLANHIK - Palazzo Morando, 26 gennaio - 9 aprile 2017
ROMA
PICASSO IMAGES. LE OPERE, L'ARTISTA, IL PERSONAGGIO - Ara Pacis, fino al 19 febbraio 2017
REMBRANDT IN VATICANO. IMMAGINI TRA CIELO E TERRA - Musei Vaticani, fino al 26 febbraio 2017
ANISH KAPOOR - Macro, fino al 17 aprile 2017
ARTEMISIA GENTILESCHI E IL SUO TEMPO - Palazzo Braschi, fino al 7 maggio 2017
BOTERO - Museo del Vittoriano, da maggio a settembre 2017
VENEZIA
DAMIEN HIRST - Palazzo Grassi, dal 9 aprile 2017
MARK TOBEY. LUCE FILANTE - Peggy Guggenheim Collection, 6 maggio - 10 settembre 2017
REMBRANDT IN VATICANO. IMMAGINI TRA CIELO E TERRA - Musei Vaticani, fino al 26 febbraio 2017
ANISH KAPOOR - Macro, fino al 17 aprile 2017
ARTEMISIA GENTILESCHI E IL SUO TEMPO - Palazzo Braschi, fino al 7 maggio 2017
BOTERO - Museo del Vittoriano, da maggio a settembre 2017
VENEZIA
DAMIEN HIRST - Palazzo Grassi, dal 9 aprile 2017
MARK TOBEY. LUCE FILANTE - Peggy Guggenheim Collection, 6 maggio - 10 settembre 2017
Sicuramente mi sarà sfuggita qualcosa che integrerò con altri post.
Ah, e comunque le tazze le vendono sempre al BookShop.
MLG
Ah, e comunque le tazze le vendono sempre al BookShop.
MLG
Proposte ottime!!verrei a Milano a vedere Manet!!
RispondiEliminaLalu
Www.ilquadernodilalu.it
Vale sempre la pena fare un viaggio per una bella mostra :)
EliminaUn abbraccio!