domenica 31 luglio 2016

IL VERO MERITO DI MARTA MARZOTTO: ESSERCI

(Fonte: Wall Street Journal)

Eccola, la storiella che si ripete. Ogni volta con un protagonista diverso, ma sempre con la solita, macabra puntualità.

Oggi l'eroina del “Ci mancherà tanto” è lei, la portavoce della moda che urla, la portabandiera dello stile “sepoffà tutto”, l’espressione tutta italiana e quattro stagioni del Carnevale di Rio: Marta Marzotto, purtroppo scomparsa la mattina del 29 luglio 2016.

Il mondo della moda è addolorato, e pure io. La Marzotto era una di quelle personalità che non sono mai riuscita ad inquadrare. E non sono la sola: nessuno di quelli che ci ha provato - e ci sta disperatamente riprovando da quando è mancata - ha ben capito chi fosse e cosa facesse in concreto, a parte essere Marta Marzotto. "La ragazza imprecisabile", appunto. La signora faceva parte di quelle persone definibili con una sola etichetta: se stesse. Tipo Paris Hilton e Olivia Palermo, per capirci, ma un po' meglio. Prezzemoline che stanno bene ovunque ci siano eventi, lusso, moda, beneficienza per soli ricchi, vips. Gente che detta le mode, anzi, si allinea alle mode facendo credere di dettarle, belle, estrose, ben accompagnate, sociali, anche un po’ sovversive ed eccessive, “muse di”, "ex mogli di", a loro modo eclettiche, fanno di tutto senza eccellere in niente, tanto basta il nome e la presenza (vedi Paris Hilton cantante o Olivia Palermo attrice). 




Però, dicevo, mi dispiace che nonna Marta non ci sia più. Mi ha sempre dato l’impressione di persona genuina, divertente e piacevole. Una di quelle con cui andresti a cena fuori, per dire (e magari paga lei). Niente a che vedere con Paris o Olivia, con cui non spartirei neanche il tempo di un caffè (e sicuro pagherei io).

Conobbi la Marzotto alla Standa, quando facevo le medie. Ai tempi sfornò una sorta di capsule collection per i grandi magazzini (che a L’Aquila in verità erano tutto fuorchè grandi). Per questa ragione, nel mio immaginario, ha sempre ricoperto un ruolo decisamente low profile (sebbene sia stata complice di grandi strategie di marketing, oggi all'ordine del giorno).

Ora, che io sia probabilmente arrivata in ritardo rispetto ai tempi d’oro della signora Marzotto, credo che sia cosa assodata. Forse sono troppo giovane per ricordarmela come icona di stile, personaggio da copertina, antesignana delle attuali influencer? Sicuramente non me la figuro rivoluzionatrice in fatto di moda, e neanche dettatrice di particolari tendenze. Anche andando ad indagare tra le varie fonti, si parla di lei come stilista ma non si va mai troppo a fondo nella cosa. E ci credo: spulciando tra gli abiti da lei creati, si trovano solo camicioni o tubini con stampe che nessuno di noi si sognerebbe di indossare.

In merito allo stile personale, Marta Marzotto è più famosa e riconoscibile. Eccessiva, esuberante, decisamente “too much”, Marta non ha mai lesinato su strati, stampe e colori. Prediligeva il caftano, il gioiellame vistoso, l’animalier sempre e comunque. Marta Marzotto si portava l’estate ovunque. Un personaggio visibile, ma non certo d' ispirazione, tutt’altro. Semmai emblema di pacchianità tipica dell'arricchimento, assolutamente lontana dalle figure che ogni giorno ci ispirano e ci suggeriscono come vestirci.




Con queste persone, finite del dimenticatoio per troppo tempo, si osa sempre quell’ipocrisia che le ricopre di stima e venerazione quando vengono a mancare. E' cosa più che giusta ripercorrere le vite delle persone note ai più e la Marzotto, sebbene fosse soltanto la Marzotto - o al massimo, ultimamente, "la nonna di" - era sicuramente un personaggio che nessuno di noi poteva permettersi di ignorare. Ciò che suona decisamente stonato - pur se è un giochino a cui siamo abituati - è il vizio di dire baggianate per cui riderebbe pure lei. Marta Marzotto non mancherà davvero al mondo della moda, perchè lo snobissimo mondo della moda non la considera affatto un'icona di stile. E quelle persone che orbitano attorno al fashion - appassionati, blogger, opinionisti dell'ultimo momento e prezzemoli vari - non perdono mai l'occasione di sparare l'aforisma di turno, tanto per riempire i loro account twitter di parole a vanvera, tipo ringraziarla per averci insegnato ad indossare il caftano.

Il caftano.

Eddai ragazzi. L'unica persona che mi pare di aver visto girare in caftano, a parte la Marzotto, era il Divino Otelma. Manco le signorotte borghersi di 70 anni al Lido La Sirena. 

Ma proprio voi che venerate Tilda Swinton avete appreso dalla signora Marzotto come si porta il caftano in città? Con i gioielloni a forma di leopardo tempestati di zirconi? 

La Marzotto era la Marzotto: pacchiana, barocca, accecante. Non era Coco Chanel. Quindi ricordiamola per quella che era. Non andiamo a dire in giro che ci ha insegnato qualcosa, perchè fino a ieri ce ne saremmo guardati bene, anzi, semmai l'avremmo messa in cima alla lista delle persone peggio vestite di sempre. Certo, con una sua identità ben definita, ma non tutte le identità sono ispirazione.





Quindi parliamo d'altro: parliamo della sua favola, quella di una mondina che diventa modella, e poi sposa di uno degli uomini più ricchi del tempo; parliamo del romanzo d'amore, che la vede protagonista insieme all'artista Guttuso. Parliamo della sua passione per l'arte, parliamo del lusso, parliamo di Marta Marzotto, famosa per essere stata lei e solo lei. Non la modella, non l'artista, non la stilista. Parliamo di una donna che a suo modo, ha fatto parlare di lei. E questo, forse, è un vero talento al giorno d'oggi da cui prendere ispirazione. Esserci.




Un bacio,
MLG

2 commenti:

  1. Osare, scoprire, cercare il confronto, arrivare oltre se stessi, donare, sono alcuni degli innumerevoli verbi che distinguono Marta. Il verbo è l’azione, il movimento nello spazio di un pentagramma che anima le note della vita ed oltre.
    Un essere sorprendente ricco di sorriso e di artistica provocazione che dalla materia ritorna energia pura.

    https://www.youtube.com/watch?v=ewc7vTCXMO4

    Christian

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    Risposte
    1. Esattamente.
      Parliamone per le sue doti reali.

      Per quanto mi riguarda, non era un'icona di stile e una dettatrice di tendenze.
      Che fosse una persona speciale, non mi pronuncio perchè non l'ho mai seguita.

      Grazie per il commento :)
      Angela

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