La morte è sempre
qualcosa di terribilmente sbagliato. Per alcuni lo è ancora di più.
Ci sono persone che dovrebbero essere come le montagne, che
esistono al di là del tempo, ancorate al suolo, immobili,
impassibili alle intemperie. Intoccabili, maestose, indistruttibili.
Non basta che di alcune di loro rimanga il ricordo a riecheggiare nei
secoli dei secoli. Non basta. Ad esse dovrebbe essere concessa la
vita eterna e ad ognuno di noi la possibilità di donargli un anno
della nostra vita. Ci sono persone che
fanno bene all'umanità, perchè hanno qualcosa da dire, sempre.
Eppure, i grandi
sanno andare via in perfetto stile. Bowie lo ha fatto piano piano, e
per di più non lasciandoci a mani vuote. Soltanto lui poteva congedarsi
regalandoci qualcosa che ci avrebbe inchiodato ancora di più al suo ricordo. I veri protagonisti sono
quelli che non ci lasciano mai del tutto. Per questo, noi ce l'abbiamo
ancora la nostra stella. Una stella nera però, una "Blackstar", elegante, essenziale, minimale, quasi spoglia. Misteriosa e a tratti impenetrabile, come alcuni pezzi del nuovo album. Un buco nero. Per annunciare
che ogni astro, in fondo, ha un inizio e una fine. The rise and fall.
David Bowie ha cambiato
molte cose, e ancora continuerà a cambiarle. Ha scosso la musica, ma
non solo. Ha riscritto la storia della moda, del costume, della
performance. Ci ha insegnato che proprio la musica, in fondo, non è solo
musica. Ci ha dimostrato che non esistono limiti, perchè possiamo
diventare chi vogliamo. Possiamo essere personaggi ultraterreni.
Possiamo scegliere noi come vivere, quali sembianze avere, quale
sogno vivere, quali abiti indossare. Nessuna moda può imporci alcun
codice estetico, nessuna società può costringerci ad una
classificazione sessuale. David Bowie ci ha insegnato ad essere ora
uomo, ora donna, ora entrambi e ora nessuno. David Bowie ci ha
insegnato che possiamo essere noi e qualcun altro, insieme, prima o
dopo. David Bowie ci ha dato una grande lezione di libertà.
Buon viaggio, Major Tom,
hero, uomo delle stelle.
MLG
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