Amo andare al mercato,
il che è strano. Perchè? Perchè
odio il casino, detesto i centri commerciali, snobbo i saldi (o
quantomeno, prediligo orari e giorni della settimana in cui si
presuppone ci sia meno ressa...che per Milano, diciamolo, è quasi
impossibile, perchè hanno tutti la stessa idea e alla fine il sabato
c'è meno folla che il lunedì in pausa pranzo).
Avete presente
quelle signore ricche e altolocate dei film che fanno chiudere la
boutique per averla tutta per loro? Con i commessi che fanno a gara
per mostrargli gli ultimi arrivi, e loro non hanno alcun pensiero se
non quello di sorseggiare un tè stravaccate su una chaise – long?
Ecco. Io sarei una di quelle.
Bello sognare.
Eppure, ribadisco, amo il
mercato, che è un po' peggio del Primark di Oxford Street il sabato
in pieno periodo di saldi. Lo spazio è inesistente, bisogna lottare
con mamme “armate” di passeggino che usano a mo' di carrello della
spesa (e il figlio dov'è?), signore ingombranti nei modi e nella
stazza e venditori abili nell'arte di perforare i timpani.
fonte:www.thisismoney.co.uk |
Ma il mercato è
bello. E' bello perchè è bella la gente, nella sua vivacità, nella
sua diversità. E perchè, forse, è l'unico posto dove si
riesce a fare ancora qualche affare.
“Signorina, come le
stanno bene queste scarpe! Sa che a vederle così non le avrei mai
provate, e invece mi sta facendo venire voglia di dargli una chance?
Ora le provo anche io! Ecco, per colpa sua ora le devo comprare! Sto
scherzando ovviamente, grazie!”. Così esordisce un'allegrissima e
bella signora. Perchè al mercato cadono tutti i muri: non ci sono i
camerini, non c'è privacy, ognuno spartisce con l'altro i pochi
centimetri di asfalto disponibile, e anche il piacere di comprare. Al mercato non c'è spazio
per la fretta, si diventa lenti e simpatici.
fonte:www.pinkroma.it |
E poi c'è quella signora
anziana bellissima, magra e slanciata, con i capelli argentati e impeccabili, le
mani piene di vene in rilievo e le dita affusolate, gli anelli d'oro
e i bracciali che fanno tlin tlin mentre pesca vestiti da un mucchio
di roba a 3 euro. E' strano vederla così, starebbe così bene nei
panni dell' aristocratica che sorseggia tè in una boutique di lusso.
Ad un certo punto tira fuori dal mucchio una giacca, la stampa
ricorda i disegni astratti di Pucci, e invece è soltanto un capo
anonimo e probabilmente senza etichetta. Lo indossa, delicatamente,
non c'è uno specchio, quindi continua a guardarsi dall'alto,
stirando la giacca con le mani, e quel capo anonimo, improvvisamente,
diventa bellissimo. Lo appoggia sull'avambraccio, insieme ad altri
abiti che ha scelto, e continua a guardare sul banco per vedere se
qualcos'altro attirerà la sua attenzione.
Poi c'è il signore col
metro, che sceglie i pantaloni e li misura con minuzia, e la signora
che colleziona scampoli di stoffa per farci chissà cosa, e la mamma
araba che cerca foulard, e se non sono fuxia o a fiori non le
piacciono.
Sono le 8, l'orario è
perfetto, le bancarelle sono quasi ordinate e c'è molta
roba carina. Su quelle bisogna puntare, quando non c'è troppa ressa,
perchè lì si fanno i veri affari. Pezzi unici, dico io, perchè è
meglio una blusa del mercato che una t-shirt di H&M che hanno
tutti. Così pesco una camicia a righe carina, è da uomo ma la
taglia è molto piccola, scopro che è di Yves Saint Laurent ed è
originale. Mia. 2 euro.
Viva il mercato, viva la
gente.
Prima ci andavo sempre con mia mamma e un po' mi rompevo ti dico la verità, perché odio la confusione e perché quella bravissima (una vera artista) a tirare sui prezzi era lei e soprattutto perché non voleva mai andarsene.
RispondiEliminaPerò adesso che non ci vado più da un bel po' di anni mi manca e mi mancano i capi belli e firmati che riuscivamo a comprare a prezzi competitivi, anche se ad acquistare una camicia di YSL a 2 euro nemmeno mia madre c'è riuscita mai.
Mi sa che sabato ci faccio un salto.
Ciao Angela, bello che sei tornata a scrivere sul blog.
Baci
Alessia
Guarda, io resisto, perchè a volte porto a casa delle perle, ma non ti nascondo che è difficile... bisogna avere un livello di tolleranza parecchio alto perchè si, è vero, c'è della gente bellissima ed interessante, ma anche tante persone maleducate e disattente. Ti confesso che prima avevo un problema generico con gli spazi troppo affollati, odiavo anche il supermercato, adesso questi stessi luoghi mi fanno sentire al sicuro, non so... secondo me è la vecchiaia :D
EliminaFelice io di essere tornata, e di poter parlare con te anche qui :)
This is a great postt
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