Con questo caldo non abbiamo
tanta voglia di uscire. Né di fare shopping. Beh, uno potrebbe obiettare: “Vado
a prendere il fresco da Zara”. Si, ok, e poi quando esci? Oppure ti porti il
materasso gonfiabile e ci resti a dormire? Si ma con la cervicale, poi? Ma ce l’avete
presente quel momento, terrificante, in cui ci troviamo a metà tra la porta di
un negozio e la strada? Con il fresco dell’aria condizionata che lentamente si
allontana e l’afa che ci investe come un ghibli nel deserto?
lunedì 25 giugno 2012
domenica 24 giugno 2012
AVA GARDNER
Elle è un mensile che mi piace molto. E' meno austero di Vogue Italia, e spesso propone degli articoli davvero ben fatti su personalità interessanti del presente e del passato. Sull'ultimo numero ho letto un pezzo su Ava Gardner, attrice che conoscevo solo per fama e bellezza, ma di cui ignoravo la vita, i legami, gli amori. Sono rimasta affascinata dalla storia di questa donna del sud degli Stati Uniti, sboccata, che non pensava di essere una brava attrice e che ha fatto girare la testa ad un sacco di uomini. In particolare, mi sono fatta trasportare dalla storia con Frank Sinatra, il cui amore è durato anche quando si sono lasciati ed è sopravvissuto nonostante The Voice si sia risposato, fino alla morte di lei, nel 1990. Io sono una romanticona d'altri tempi, sappiatelo.
Ava era davvero gnocca, con quello spacchetto sul mento che sta bene all'1% della popolazione mondiale. Qualsiasi cosa indossasse le stava d'incanto.
Con Walter Chiari:
sabato 23 giugno 2012
COS E COSE A MILANO
Ieri, dopo aver fatto il mio dovere, ho realizzato che ero a Milano. Da sola. Per di più col cellulare scarico. Sola con me stessa e con Milano. Senza uomini che mi mettessero fretta o mi costringessero a scegliere in quali negozi entrare e per quanto tempo restarci.
Ho approfittato dell'occasione per fare due passi, ripromettendomi di non entrare nè da H&M nè da Zara. E infatti il primo negozio in cui sono entrata è stato H&M di San Babila (coerente!), ma solo per guardare la linea trend. In questo sono stata non brava, ma bravissima: ho provato 4 o 5 capi ma non ho comprato niente.
Dopodichè ho scovato il temporary store di cui aveva parlato La Scomodamente in questo post. Ci sono passata per caso, non avevo idea di dove fosse. Ricordandomi appunto del post di Chiara, ho deciso di concedermi un'entrata, gioendo del fatto che non sarebbe stato niente male tornare a casa senza i soliti stracci di H&M e co. L'outlet si chiama "Weight a moment" (o Kilo Fashion? Boh. I temporary store cambiano spesso nome), ma io c'ho passato an hour abbondante.
sabato 16 giugno 2012
DONA ANCHE TU UN CHILO DEL TUO PESO ALLE BLOGGER NORDICHE
Arriva questo periodo dell'anno che noi femmine ci facciamo volutamente del male. Lo sappiamo dall'inverno inoltrato, ma aspettiamo maggio, meglio se giugno, per renderci conto che il salvagente c'è. Ma non quello balneare, bensì quello, temutissimo, di carne. Bello in vista, pronto a sporgere da tutti quei mini-dress che vorremmo indossare e no... sta volta la super mutandona salva fianchi che ci ha avvolte per tutto l'inverno donandoci sicurezza e togliendo qualche centimetro dai fianchi, proprio non ce lo possiamo mettere. Fa troppo caldo, i tessuti sono più leggeri e vogliamo assolutamente evitare l'effetto "quattro chiappe". Ci iscriviamo in palestra, convinte che in venti giorni la nostra vita, o meglio, il nostro giro-vita cambierà. Arriviamo lì spavalde, pronte a recuperare tutte le coreografie di GAG, ma perdiamo il fiato già dal primo minuto di step. Ci scrutiamo nel gigantesco specchio della sala corsi - che non è come quello di H&M che dimagrisce - nel pieno della nostra scoordinatezza, sgraziate, grasse, in terrificanti tenute leggings + canotta che certamente non aumentano l'autostima, coi capelli che scappano dalla coda, panoazze, orribili. Le nostre colleghe non sono delle silhouette, ma almeno sono allenate e resistono dignitosamente fino all'ultimo minuto. L'istruttrice ha quel culo e quegli obliqui che pensavi esistessero solo su "Star bene", e allora stai male davvero e ti convinci che l'anno prossimo andrai in palestra da settembre.
venerdì 15 giugno 2012
ASOS SELECTION, OVVERO PASSO LE MATTINATE SU ASOS
Guardo Asos praticamente tutti i giorni, complici le e-mail che propongono costantemente sconti, ora per il Giubileo della Regina, ora per gli Europei, ora per il Coachella Festival: ogni scusa è buona per proporre i capi al 20 - 30 %, e io sono sempre invogliata a darci un'occhiata. Mi sveglio la mattina, controllo le e-mail, giro dei blog e poi... Asos.
Ho comprato varie volte sul sito inglese, e soltanto una volta ci sono rimasta un po' male: i chelsea boot che descrivevano come "real leather" in realtà puzzavano di reparto scarpe di H&M (ovvero: pura plastica!). Per il resto, ho comprato degli stivali bellissimi (che poi ho scoperto, più tardi, che aveva anche la Ferragni... oltraggio!!!) e un paio di vestitini. La qualità è mediocre, ma le taglie corrispondono, i pacchi arrivano immediatamente.. insomma, ogni tanto va bene.
Ho selezionato qualcosina che mi piacerebbe avere....
Simpatica borsetta borchiata di Misha Barton (eh? anche lei ha fatto una linea di accessori?), che però preferirei in nero:
sabato 9 giugno 2012
SE BELLA VUOI APPARIRE, UN SALAME DEVI SEMBRARE
Questo non è un blog di moda, è più un blog di sofferenze legate alla moda.
Tipo che non sarò mai una giornalista di moda.
O che quella cosa con le due C che bramo da tempo costa troppo.
Queste sono, diciamo, sofferenze dell'anima, più o meno importanti. Strettamente correlate all'autocommiserazione e al piangersi addosso (è la mia specialità! :D)
Certe volte, invece, la sofferenza è fisica e si identifica in un oggetto preciso.
Nel mio caso, questo:
mercoledì 6 giugno 2012
TRA LE COSE VECCHIE MI SENTO A MIO AGIO
Allora, io ad Arezzo, alla fine, ci sono andata. Colma di speranze, piena di aspettative, sfidando il caldo e i chilometri, portandomi dietro la mia bulldog, che deve avermi odiato profondamente perchè ho costretto una brachicefala a patire il caldo con me.
Arezzo è una città splendida, il mercatino è uno dei più belli che fanno in Italia, probabilmente anche per la cornice storica in cui è immerso. Il caldo già creava dei problemi di concentrazione sugli oggetti in vendita, la fame mi ha praticamente offuscato il cervello per tutto il primo tratto.
sabato 2 giugno 2012
A CACCIA DI LIBRI
Una delle attività preferite de La Gruccia consiste nell'andare a zonzo per mercatini. In questo, devo dire, sono proprio figlia dei miei genitori: ho ripreso da loro il "vizio" di amare l'antiquariato, i quadri, i negozi di conto-vendita stracolmi di oggetti e ninnoli del passato, le fiere dell'artigianato, assaporare le piccole gioie di scovare, nel macello, dei tesori da portare a casa. Niente di valore, magari, ma non è quello che si cerca, quanto piuttosto il piacere di portarsi a casa qualcosa che ci piace davvero e che abbiamo solo noi.
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