Oggi mi hanno raccontato
una storia. Una di quelle storie di successo, intrise di ottimismo,
che infondono fiducia nel futuro. Questa storia, ovviamente, parla di
moda. Non solo: parla anche di lavoro, di sacrifici, di tempi
che cambiano.
Sembra quasi la classica
storiella da talk show, quella che si presta ad una narrazione
istrionica e che appassiona e ammutolisce il pubblico. Inizia con i
patimenti e i sacrifici e si conclude col trionfo. Niente di meno che
il più banale degli schemi di Propp, con un po' di Barbara D'Urso e
magari un Fabio Volo sbarbato nei panni dell'attore
protagonista.
In realtà è qualcosa di
più.
Immaginate un ragazzo che
sogna la moda. Siamo negli anni '90, Versace e Armani combattono la
guerra fredda: Gianni vuole la donna un po' zoccola, Giorgio la
signora frigida e severa. Sul versante oltreoceanico, Calvin Klein,
Brenda Walsh, il grunge, Johnny Depp is dating Wynona Ryder
“mamotantosilasciano”. Dappertutto: panze scoperte, trucco extra
mat, vestiti di velluto, jeans a vita alta strizzati con la cintura e povera te se hai il
culone, ma anche se non ce l'hai.
La coppia più cool degli anni 90: Johnny e Wynona |
Brenda, ovvero Shannen Doherty. Ma io tifavo Kelly. |
Sullo sfondo c'è New
York, dove tutto può accadere. Ci si affaccia una persona che –
evidentemente - già ci vedeva lungo. Via dall'Italia, che forse è
meglio, "poi al massimo ci ritorno con qualcosa in mano". Questo
ragazzo ha una passione per la moda talmente radicata che non ha mai
subito nessuno di quei cambi di rotta causati dall'età, dalle mode
adolescenziali e dalle esperienze della vita... niente a che vedere
con “voglio fare l'astronauta” e finire dietro uno sportello
delle Poste. Lui ci crede e va. Parte. Il pensiero è semplice ma
tutt'altro che banale o comune: "Io ci credo, non so una parola di
inglese, ma tanto lo imparerò sul posto, no? Il lavoro non ce l'ho,
ma lo troverò una volta che sarò lì".
Il ragazzo inizia facendo
i caffè in un importantissimo studio fotografico. Li porta a tutti:
alle top model, ai grandi fotografi di moda, agli stylist migliori
del panorama fashion statunitense. Tutti prendono il caffè dalle sue
mani, lui intanto sbircia, impara, immagazzina. E' un factotum: aiuta
dove serve, si trattiene ben oltre l'orario di lavoro, sgobba
gratuitamente e senza fiatare. Resta a New York per 6 mesi, poi torna
in Italia.
Oggi è uno degli stylist
italiani più famosi e preparati.
Patrick Demarchelier |
Questa storia di successo
è utile per trarne delle riflessioni. Per tutto il tempo del
racconto, non ho potuto fare a meno di ammirare le doti comunicative
e relazionali di questa persona, nonché la simpatia, la
spigliatezza, l'italianità (e permettetemi di dirlo, per me è una
dote da vendere), oltre che la preparazione, la sicurezza, la
profonda e viscerale passione per la moda e per tutto ciò che le
gravita attorno. Queste doti sono innate, è vero, ma un po' si
possono acquisire, probabilmente se si ha la fortuna di essere
recettivi agli stimoli, alla gente, al mondo. Un ciclo che si
autoalimenta: più siamo connessi col mondo, e più il mondo si
connetterà con noi. Da queste connessioni scaturiranno relazioni,
esperienze preziose e...lavoro.
Un po', devo ammetterlo, mi sono innervosita quando è stata svelata la (trita e
ritrita) formula vincente del successo: “Credi in te stesso e
arriverai dove vuoi”. Poi ho iniziato a chiedermi: ma oggi è
ancora pensabile immaginare una carriera dove si inizia facendo il
caffè per arrivare, un giorno e dopo tanta gavetta, a decidere il
destino di una collezione di moda di un grande brand?
Si può ancora sperare di
diventare qualcuno dopo essere stato solo “quello delle fotocopie”
?
E' ancora possibile
credere nelle grandi storie di successo?
Per evitare il post più
lungo della storia, la seconda parte con la risposta al quesito esistenziale nei prossimi giorni :)
Madame La Gruccia
Bella domanda...io credo di si, non so quanto sia possibile in Italia (qui a Napoli a dire il vero la vedo dura) ma armati di: pazienza, amore per il lavoro, sacrificio bla bla bla per me ce la si può fare. Io ci sto provando in un altro campo e qualche frutto (ma piccoooolo) lo sto raccogliendo ;)
RispondiEliminaP.S. anche io tifavo Kelly!
Menomale che la tenacia dà i suoi frutti. Mi rincuora sempre ascoltare storie come questa e sapere che gli sforzi pagano :) ...anche in momenti come questi!
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