sabato 19 dicembre 2015

INCONTRI RAVVICINATI DEL DEPOP TIPO

Per trasformarci definitivamente e irrimediabilmente in animali da shopping privi di limitazioni spazio-temporali, come se già non bastassero Yoox, Asos, Zalando, Ebay, Aliexpress, Etsy, Groupon, ecc, c'è pure Depop (ex Garage), l'app per lo smartphone che permette di fare acquisti veramente in tutti i luoghi, in tutti i laghi, in tutti i fiumi, in campagna ed in città, in tutte le galassie, in qualsiasi momento della vita: tra una coda alle poste e la spesa al supermercato, tra una cena romantica e un corso di zumba. Con Depop è crollato definitivamente qualsiasi ostacolo all'acquisto. E la cosa, se da un lato sembra fantastica, dall'altro è decisamente deleteria. Rischiamo di prenderci troppo la mano e di premere il tasto "compra" con troppa leggerezza. Presente.

Depop Logo


Io, personalmente, amo Depop, seppur necessiti di qualche ritocchino qua e là. Ne sono diventata definitivamente adepta da quando ho cominciato a concludere qualche vendita (per un po' ho seriamente pensato che fosse difficilissimo vendere, e facilissimo comprare). E' semplice, si può fare tutto col telefono, in 5 minuti si confeziona un'inserzione, non c'è bisogno di essere particolarmente attente all'estetica, è necessario soltanto essere disponibili, gentili e fornire informazioni. E poi si può trattare. Tutto molto casereccio, un po' come aprire sul serio il proprio armadio e permettere alle amiche di portarsi a casa quello che vogliono senza andare sul lastrico.

Guardroba Carrie Bradshaw

La cosa più carina di Depop, a prescindere dal fatto che mette a disposizione di chiunque la possibilità di liberarsi di un sacco di roba senza dover chiedere la licenza per una bancarella al mercato di Sinigaglia, è quella dell'interazione.
Su Ebay, per dire, vanno applicati degli accorgimenti strategici di parole chiave, presentazione dei prodotti, orari in cui far partire le aste o le vendite. Poi diventa tutto molto statico e palloso. E molto a culo. Su Depop gioca un ruolo chiave lo scambio. Bisogna essere un po' PR per far conoscere il proprio shop, coprire di cuoricini le vendite preferite, commentare, likeare, commentare, likeare. E poi, la cosa che adoro di più, è che dietro una vendita si crea sempre una piccola relazione di rispetto reciproco. Io che vendo ti sono grata, io che compro ti sono altrettanto grata, ed ecco che sboccia un sentimento autentico di stima, di quello tra persone che non si sono mai viste ma che sono accomunate da un analogo piacere: tu dare soldi a me, io dare scarpe a te. Vicendevolmente arricchite, e unite. 

Secondo me ogni abito merita una seconda, anche una terza chance. Se un capo ha esaurito il potere di renderci felici - a noi compratrici compulsive che spesso acquistiamo solo per regalarci un istante di euforia (raramente perchè ci serve davvero qualcosa!!!) - non è detto che non possa allietare la vita di qualcun'altra. Per quello adoro l'usato, più che il vintage. E mi piace l'idea che alcuni capi che posseggo, praticamente nuovi, possano passare in altre mani. Se poi ci guadagno anche qualche soldino, tanto meglio.

L'eleganza non consiste nell'indossare un vestito nuovo Coco Chanel

Proprio per il fatto che Depop è un piccolo microcosmo di femmine malate di shopping e che sperano di poter lasciare il posto da impiegata mantenendosi con la sola vendita di capi, scarpe, oggettini eccetera, la fauna è varia e variegata, e ricca di personaggi sociologicamente interessanti che vale la pena passare in screening. Depop è divertente anche per questo. 
CHI BAZZICA SU DEPOP, in sostenza, oltre a noi, gente normale (o meglio, che si crede normale, ma acquistare un vestitino modette mentre si è sulla tazza a fare i bisognini tanto normale non è)?

Woody

- QUELLA CHE TI AFFEZIONI. Vi è mai capitato di essere così tanto in sintonia con la vostra acquirente o venditrice, che siete finite per scambiarvi il numero per comunicare meglio sulla vendita in questione e siete finite a parlare di altro? E che quando la vendita è conclusa, lei ha pagato, voi siete andate in posta a mandarle il pacco o viceversa e dovete salutarla, un incontenibile senso di vuoto vi assale, come se aveste salutato un'amica per sempre? E quando aprite Whatsapp e la vedete ancora memorizzata come "Borsa Moschino" vi viene voglia di invitarla da California Bakery per un bruch pre shopping?

- QUELLA CHE VENDE MA IN REALTA' NON VUOLE VENDERE. Capita che alcune venditrici, alle quali voi avete chiesto informazioni, che vi hanno pure risposto, e con le quali avete quasi concluso, ad un certo punto, "puff", scompaiono. L'altro giorno una ragazza mi ha addirittura pregato di dare uno sguardo ulteriore al suo shop, perchè aveva bisogno di monetizzare e mi avrebbe fatto uno sconto se avessi acquistato più di un capo, oltre a quello a cui ero interessata. Certo le ho detto, sto qua per spendere io, ecchecistoaffaresennò. Dopodichè è si è volatilizzata. Ehm.

- QUELLA CHE L'ITALIANO BOH. Ah, certo non ci vuole la laurea per vendere su Depop, ma la necessità di scrivere due righe comprensibili, quello sì. Ho assistito a una quantità di strafalcioni che mai avrei pensato potessero uscire davvero dalla bocca, o meglio, dalla tastiera di una persona. Gente che scrive come parla, gente che non sa qual è la differenza tra "è" verbo e "e" congiunzione, gente che scrive "si come" invece che "siccome". A me, vi confesso, questa cosa un po' travia. Chi non sa parlare l'italiano, secondo il mio punto di vista, non conosce l'amor proprio. Tradotto: avere una cultura di base significa prendersi cura di tutte le cose della propria vita, dalle relazioni....ai vestiti. Fisse mie.

- QUELLA CHE TI CREDE FESSA. Ora, ragazze care, abbiate pazienza, ma potete immaginare che la maggior parte delle Depopper faccia acquisti anche nei negozi, oltre che negli store on line.  Quindi ha una vaga idea di quanto costi una maglia di H&M, sa che non la potete vendere a prezzi maggiorati, e sa anche confrontare i prezzi con quello che c'è in giro, se state vendendo roba di collezioni attuali. Non potete trattare un capo low cost come un Valentino vintage, e non potete neanche vendere un tarocco spacciandolo per autentico, e ancora di più non potete inventare cifre abnormi per capi talmente malandati che neanche un barbone li vorrebbe in regalo a Natale.

- QUELLA CHE SVUOTA L'ARMADIO DELLA MADRE E NON SI RENDE CONTO DI COSA HA SOTTO MANO.  Sono quelle che odio di più. C'è gente che si libera di veri e propri tesori. Borsettine rigide coi manici, gonne plissettate al ginocchio, abiti stampati delle madri che fortunatamente hanno conservato tutto, ma a cui le figlie non attribuiscono un valore affettivo o modaiolo, ma solo monetario, perchè "il vintage va". Io terrei tutto, tutto. E invece mia mamma ha pensato bene di disfarsi di un sacco di roba (e ogni tanto me ne parla, "Ah, io avevo una gonna cosi, una blusa così...". GRAZIE MAMMA.)

- QUELLA CHE NON SI VERGOGNA DELLA ROBA BRUTTA.  Che poi questa categoria include un po' tutte. Perchè ognuna di noi ha degli scheletri mal vestiti nell'armadio, di cui si vorrebbe liberare al più presto. Quindi, a meno che non si tratti di negozi reali che vendono anche su Depop, o di gente che ha la fortuna di avere tanto tempo libero, la maggior parte delle Depopper sono ragazze come tante che hanno accumulato roba brutta, borse con maxi loghi, occhiali da sole con le stanghette coperte di strass, pantaloni dal taglio nonna. Ho notato che questa roba si vende molto di più. Più sei sofisticato, meno chance hai di vendere. Perchè forse Depop ha proprio il pregio di non essere pretenzioso e di non voler assomigliare ad una boutique di lusso.

-LE BLOGGER. Chissà se chi compra i loro capi lo fa per dire "IO HO LA MAGLIA DELLA FERRAGNI" o perchè ci trova veramente della roba bella e scontata. Io non amo i loro Depop, ho sempre il dubbio che vendano cose che hanno ricevuto in regalo, e che con i soldi guadagnati ci paghino il dentista. Anche no.

Detto ciò, io continuo nella mia missione di spendacciona, che è uno sporchissimo lavoro ma qualcuno lo deve pur fare. E se volete, mi trovate su Depop come Madame La Gruccia. Se ci siete anche voi, segnalatemi i vostri shop! :)

A presto,
MLG



4 commenti:

  1. depop non mi fa impazzire per la penultima categoria, dopo dieci maglie desigual e venti giacchini anni 2000 mi stufo e chiudo tutto, non ho la pazienza di stare a cercare i profili "giusti". comunque su quelli delle blogger c'è da ridere, ho letto in giro che la ferragni mette in vendita roba di h&m e primark al doppio del prezzo con macchie sospette.. poi borse palesemente sdrucite, scarpe dove dalla foto si vede che l'interno è consunto.. una ragazza ha comprato un paio di stivali e le sono arrivati con ancora dentro i calzini! praticamente il regno dei feticisti

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    Risposte
    1. io non posso parlare, dal momento che il primo (e unico) capo che ho venduto su Depop è stato proprio un cappottino Desigual.. però - devo ammettere - molto meno "desigualish" di quello che si vede adesso in giro... insomma, quasi camuffabile! ;) Comunque si, bisogna spulciare di brutto, però garantisco che della roba carina si trova, soprattutto vintage non di lusso e second hand. Fin ora ho avuto esperienze ottime. Spero piuttosto che quello che si dice delle blogger siano solo leggende metropolitane, altrimenti sarebbe davvero triste.
      Buone feste :)
      MLG

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  2. Mi devo applicare di più. Io non sono riuscita a vendere ancora niente.
    Forse non faccio abbastanza pr. Cioè mi limito a mettere cuoricini ai capi che mi piacciono ma non più di questo. Un po' perché non mi viene naturalissimo, un po' perché l'unica volta che ho lasciato un commento positivo (tra l'altro sincero) la tipa mi ha contattato per affibbiarmi il capo in questione. Forse sbaglio io, ma mi sono sentita un po' pressata.
    Poi non so, magari i prezzi che ho messo sono troppo alti, è pur vero che alcuni capi sono ancora col cartellino vicino e gli altri mai messi. E quando scrivo mai indossati non è per dire, è proprio così.
    Insomma, sono un po' demoralizzata.
    Non ho mai acquistato nulla finora. Un po' perché il mio ideale sarebbe trovare cose fighissime a prezzi più che ragionevoli e non è facile. Un po' perché in questo periodo più che di spendere ho bisogno di vendere.
    Vabbè, con questo commento ti ho uccisa.
    Il capitolo Ebay ancora non sono riuscita ad affrontarlo, lo vedo ancora più complicato.
    Un bacio e a presto.
    Ah e ovviamente Buon Natale
    Alessia

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    Risposte
    1. Non è un meccanismo semplicissimo, ma con un po' di lavoro ci si può riuscire. Io noto che ho quotidianamente gente nuova che mi segue, ma non capisco come facciano a trovarmi, se non risalendo da profili altrui (ma mi sembra un po' poco, dato che di PR non ne faccio cosi tante). Devo capire piuttosto secondo quale criterio Depop fa comparire i profili nella home. Comunque io ho comprato e devo dire di non essere rimasta delusa dalla serietà delle venditrici, certo, ce ne sono un sacco che vogliono appiopparti la roba, è vero, ed è fastidioso, ma capisco anche che faccia parte del gioco e quindi lo accetto :)
      Tanti auguri Ale, a prestissimo :*

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