mercoledì 21 novembre 2012

MARGIELA FOR H&M: PRESSURES AND IMPRESSIONS

...perchè di pressione si tratta: quella che spinge noi schizo - blogger a recarci da H&M per visionare, comprare, perdere la dignità per la capsule collection più attesa di sempre.
Pressione mediatica dai fashion magazines, dai blog, dal vociare in sottofondo di tutte quelle persone che non aspettavano altro che avere qualcosa di Margiela. Pressione dalla malattia mentale che affligge tutti i fashionisti.
Me compresa. 


It's all about pressures: that thing that made bloggers go to H&M to buy, and probably lose dignity for the most craved capsule collection ever.
It's all about mediatic pressure from fashion magazines, blogs and "bla bla bla" from all that people who was waiting for nothing but Margiela. It's all about pressure derived from a fashion mental disease...
...that I suffer from as well.



Di questa collaborazione se ne parlava da tanto, e noi eravamo tutti lì, col fiato sospeso, ad aspettare.
Prima la conferma.
Poi le prime foto.
Poi il lookbook.
Poi i prezzi.
Infine, la collezione in negozio.
Il punto è che, alla fine, mi ritrovo con un bel niente tra le mani, eppure con un sacco di considerazioni da fare.

Mentre noi diventiamo scemi nel pregustare l'istante in cui la nostra carta striscerà silenziosamente nel lettore per sottrarci una cifra più che consistente, veniamo bombardati da così tante informazioni in merito che abbiamo modo di studiarci bene la collezione e di riflettere forzatamente anche sui suoi difetti. Io ho avuto delle fasi. La prima, in cui non contenevo l'entusiasmo. Non ho mai minimamente meditato di potermi alzare prima dell'alba per fare una fila, questa volta si, l'ho pensato. A lungo. Non l'ho fatto ma l'ho pensato. Poi è arrivata la seconda fase, quella in cui ho deciso di calmarmi e di visionare le preview con criterio. Nel mentre mi sono documentatata, ho letto, ho scambiato opinioni. La terza fase, infine, è stata quella delle domande: ma mi piace davvero qualcosa? Metterei qualcuno di quei vestiti? Spenderei davvero tutti quei soldi? I NO erano più dei SI. Ne sono scaturite delle riflessioni:

- La collezione di Margiela non era per tutti. Neanche per me. Io non mi sento una cliente Margiela perchè, sebbene adori tutto quello che viene fuori dalla maison "misteriosa", non riuscirei a girare con dei pantaloni overoveroveroversize o con una ciocca di capelli appesa al collo. La collezione era interessante, ma a mio avviso poco indossabile da chiunque. I capi più normali erano brutti o noiosi. Nel caso delle scarpe, totalmente off budget (per me, almeno). Non c'era una via di mezzo. E' vero, non trovo giusto che la linea stilistica di una maison venga svilita per collaborare con un brand low cost, ma trovo anche che se si accetta la collaborazione, un po' bisogna cercare di adattarsi al target: gente che non può permettersi Margiela, perchè sennò non andrebbe a comprarselo da H&M facendo la fila e stressandosi; gente che probabilmente conosce solo il superfluo di Margiela, ovvero "è una firma, quindi si compra".
Mi sono detta: se quei blazer non fossero stati di Margiela, ma li avessi visti appesi da Zara o in qualsiasi altro negozio, li avrei notati? Li avrei voluti? No, probabilmente.

- Essendo i prezzi non totalmente accessibili, ho ragionato pensando che, ditemi quello che volete, si tratta di H&M, e quindi non avrei trovato la qualità dei capi di Margiela al 100%. Secondo: stivali a trecento euro? Per duecento euro in più vado da Sergio Rossi e compro degli stivaletti come dico io. Vero,  duecento euro in più sono tanti, ma compro una cosa che mi piace sul serio, che provo con calma, senza avere l'ansia dei dieci minuti.

- A proposito, io sono una persona notoriamente lenta, e per me lo shopping è un momento di relax e di benessere per la mente. Non amo i saldi, non amo fare shopping di sabato pomeriggio, non amo fare shopping a Natale, non amo le svendite, non amo fare acquisti col mio fidanzato. Se ho bisogno di un'ora per decidere se acquistare un capo o no, quell'ora me la prendo tutta. Se necessito di provare una scarpa dieci volte, io lo faccio, a maggior ragione se sto acquistando una calzatura dal prezzo non proprio popolare. Se devo tornare tutti i giorni a contemplare un cappotto per capire se lo voglio davvero o no, non mi faccio problemi. Insomma, trecento euro non li smollo così (ma neanche cento, se è per questo).

- Il lusso alla portata di tutti non esiste, perchè il lusso è un concetto che non si cela solo dietro il materiale o l'artigianalità di un capo, ma anche in tutto quello che lo circonda. Per cui, se arrivo da H&M all'una e mezzo, vedo due armadi della sicurezza all'ingresso, uno alle scale del piano interrato e due davanti all'ingresso dell'area riservata alla collezione, se vedo che la suddetta area è transennata e mi trattano come la sbarbina che aspetta Justin Bieber per strappargli i vestiti di dosso, allora c'è qualcosa che non combacia esattamente col concetto di "grandi firme alla portata di tutti". Margiela per HM è, tutt'al più, un modo per circondare ancora di più l'alta moda di quell'aura di inarrivabilità. Lo si deduce, come dicevo poc'anzi, dalla disposizione spaziale: tu sei lì, in coda, in piedi e al freddo, noi, capi di Margiela, siamo qui, circondati da omaccioni e transenne, e forse quando arriverà il tuo turno noi non ci saremo più, perchè tutti ci vogliono e tutti ci bramano, e tu sei una sfigata.

-Detto ciò, non è che non trovi geniale e rivoluzionaria l'idea delle collaborazioni di H&M, tutt'altro. Rivisiterei, però - e lo dico da inesperta e semplice fruitrice di un servizio - alcuni aspetti della vendita. Intanto, la pianterei con questa storia che H&M rende l'alta moda accessibile (tale situazioni si avrà solo quando entrerò da Fendi e pagherò una borsa cento euro, cioè mai). Perchè fare un numero di capi limitatissimo? Perchè non fare in modo che i capi vengano riassortiti? Perchè non vendere la collezione "a scaglioni", distribuendola in vari giorni? Perchè non allargare la rosa dei punti vendita? Perchè non abbassare un tantino i prezzi?

Voi cosa ne pensate?



At the end of this story, my hands are empty but my mind is full of remarks.
All of us were just waiting.
For the rumors to come official.
For the first pictures.
For the lookbook.
For prices.
Finally, for the collection in stores.
While we got mad waiting for that moment, we were snowed under with information, so that we could easily make an opinion and, of course, find out some aspects that failed to convince us. I went through different steps: during the first one I couldn't contain my enthusiasm. Actually, I've never thought to wake up in the early morning just to queue up in front of a store, but this time I have to admit: I would have done it, for Margiela. Second stage: I decided to calm down and examine carefully the preview. Meanwhile, I read articles about it and exchanged opinions. Third stage: questions. I really like this collection? Would I wear that clothes? Would I spend all that money? "NO" was the answer. Then, I thought:

- Margiela's collection wasn't for anyone. Nor for me. Although I die for Margiela, to be honest I couldn't go out with that overoveroversize denim pants or with a pony tail necklace. The collection was really interesting, but not within common people's reach. Shoes were totally off budget (at least for me). There wasn't a middle way. Ok, a fashion brand shouldn't change its stylistic line just for a collaboration, but I think that at least It should try to fit its target: people who can't afford Margiela or people who know Margiela, but totally ignore the concept behind the brand ("Ok, Margiela is a designer brand so I bought something").
I said to myself: if that blazers hadn't been Margiela's, I wouldn't have bought them.

- Even if collection is by Margiela, I couldn't help thinking that is actually 50% Margiela and 50% H&M: the quality isn't good enough for that prices. Moreover, I thought that if I could have spent 300 euros for Margiela's plexiglass heels boots, for 200 euros more I would have bought a pair of Sergio Rossi's ankle boots that I REALLY LIKE. 

- I'm a very slow person. Shopping means relax to me. I don't like sales,  I don't like to go shopping on saturday afternoon, I don't like to go shopping during Christmas time, I don't like selling off, I don't like to go shopping with my boyfriend. If I need an hour or more to buy a pair of shoes, I'll take it all. If I need to try on a dress more than just one time, I'll do it. To cut a long story short, ten minutes are not enough for a relaxing and pleasant shopping experience.

- "Luxury for everyone" doesn't exist, 'cause luxury is a concept made of different factors: not only materials and craftmanship, but also every other aspect that surrounds it. In a nutshell: if I arrive to H&M at 13.30 and the dedicated area is ringed by crush barriers, if security men (they are everywhere!) treat me like a teenager who wants to take Justin Bieber's clothes off, there's something wrong there. In light of this facts, Margiela for H&M is a way to enforce the distance between a luxury brand and common people. The space layout spoke for itself.

-Despite what it looks like, in my opinion H&M's collaborations are revolutionary and brilliant. Since I'm a great H&M supporter, I'd change something in the whole organization to really create a   collection "for everyone": stop saying that H&M make high fashion affordable (only when I buy a Fendi bag for 100 euros, high fashion will be affordable. It'll never happen). Why making a so limited edition collection? Why they don't release the collection during a longer period? Why they don't send the collection in more stores? Why they don't bring down prices?

What do you think about it?


Madame La Gruccia





9 commenti:

  1. Hai ragione, il lusso per definizione non può essere democratico.
    Diciamo semplicemente che H&M dà l'illusione a chi non può permettersi di acquistare griffe importanti di poterlo fare.
    A me non dispiace l'idea, però - e dal punto di vista del marketing lo capisco anche - creano attorno un'attesa così spasmodica e le modalità di vendita sono così esagerate che alla fine è quasi come se si restasse ipnotizzati e si acquistasse senza troppa consapevolezza.
    Io per esempio code notturne non ne ho mai fatte ma ho fatto la cavolata di farmi acquistare un capo a distanza, senza provarlo.
    P.s. A parte tutti gli aspetti della vendita che hai citato, io tra le cose più ingiuste aggiungerei la sostituzione dei capi solo entro due giorni. Due giorni!!! Forse non è nemmeno legale. Dimmi tu!

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    1. Anche io, nonostante tutti i contro, trovo l'idea geniale. Come diceva una mia collega, sono riusciti a fare in modo che in uno store low cost si faccia la fila per entrare. Paradossale... alla fine è più forte di me, ne sento parlare così tanto che mi annoio. Alla fine il bello della moda è anche scoprire e indossare capi che nessuno ha :)
      Per quanto riguarda i due giorni per il cambio lo ignoravo totalmente... anche quello, bah.

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  2. Io questa collezione a stento la tollero e lo sai bene, per cui niente file chilometriche e antelucane per me. In più io ho la regola dei venti minuti: se un capo non costa proprio una sciocchezzuola esco dal negozio e faccio altro per venti minuti. Se dopo questo ragionevolissimo lasso di tempo ci sto ancora pensando significa che lo desidero davvero...e quindi torno a comprarlo!Immagini questa politica d'acquisto applicata ad una capsule collection?No, mi spiace, non fa nemmeno per me!

    fredshion.blogspot.it

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    1. No ma hai ragione, sono sicura che l'ansia del poco tempo per decidere e tutto il resto mi spingerebbero ad acquistare qualcosa che magari non mi piace, ma nella foga del momento mi convinco che è il caso di avere a tutti i costi. L'ho fatta tante volte questa cavolata!! :\

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  3. Buondi' Madame! Le tue riflessioni sono giuste e le condivido, pero' c'e' da dire che i 10 minuti valgono solo nel recinto, poi nel camerino hai tutto il tempo che vuoi e puoi fare anche il cambio taglia...io una giacca di Margiela prima linea a 1.000 euro non la comprerei mai, ma a 99 euro mi stuzzica...io queste Collaborazioni le trovo geniali, l'idea di rendere accessibile una griffe - anche se stavolta molti prezzi erano esagerati - e' vincente...considera che alle 13.15 il mio scontrino era il n.6.591...baci!

    www.rockandfrock.com

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    1. Ciao Valeria! Non sapevo che i dieci minuti valessero solo nel recinto, hai fatto bene a dirmelo. Questo certamente gioca a loro favore, anche se per il mio modo di intendere lo shopping, pur essendo io una schizo-fashionista, non riuscirei a vivere questa esperienza con calma zen.
      Mi dicevo che se avessero fatto una collaborazione con MMM, forse avrei potuto cambiare il mio atteggiamento, e invece no... neanche questa volta ce l'ho fatta. Poi parlo per me, ovvio che, come dicevo su, trovo le collaborazioni geniali. A livello di vendite, come mi fai notare, è una strategia più che vincente.

      Un bacione a te (ps. comunque non è che non mi piacciono i tuoi acquisti, tutt'altro... :D)

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  4. Ciao gruccia non l'ho vista la collezione..sai che h&m a breve aprira a l'aquila??wowissimo!! Baci

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  5. Risposte
    1. Si sempre al centro commerciale...poi ti mandero le foto!!!

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